Movimento, elasticità e adattamento: le chiavi per una postura corretta

 

Quanti sono gli eventi organizzati da un’associazione culturale che allo scadere della seconda ora vedono ancora un uditorio attento, voglioso di fare domande ai relatori senza mostrare stanchezza e che vuole continuare ad approfondire l’argomento della serata?

Pochissimi!

Locandina Locatelli StucchiChi è stato presente alla conversazione del dott. Locatelli e della professoressa Stucchi ha potuto assaporare, quindi, un’esperienza che capita molto raramente.

I due relatori, infatti, hanno saputo interessare il folto uditorio partendo da una illustrazione teorica del concetto di POSTURA, enunciando le conoscenze  basilari di anatomia e fisiologia di quella meravigliosa “impalcatura di sostegno” che è lo scheletro umano per poi passare ad una interesantissima e partecipatissima sessione di applicazione pratica di alcuni degli esercizi fondamentali per tenere in buona salute ed efficienza le principali articolazioni del nostro scheletro: collo, piedi e mani.

Abbiamo così appreso la differenza tra movimento e attività fisica finalizzata a mantenere in buona funzionalità muscoli e articolazioni, abbiamo memorizzato alcune regole fondamentali per prevenire, tamponare o far regredire i problemi dovuti all’insorgenza dell’artrosi (tenere la posizione corretta sia al lavoro che in relax e a letto, riduzione del peso e alimentazione adeguata, controllo dei disturbi della menopausa per le donne ecc.) e abbiamo imparato quale importanza hanno per mantenere la corretta postura i nostri piedi, quella struttura anatomica, cioè, che spesso sottovalutiamo forse perchè posta all’estremità del nostro corpo in posizione lontana da occhi e cervello.

 A fine evento i presenti hanno quindi assunto una nuova consapevolezza del fatto che per mantenere una postura corretta che non danneggi “l’impalcatura” che ci sostiene bisogna eseguire, con frequenza quotidiana, alcuni semplici esercizi che rendano mobili ed elastiche tutte le articolazioni fondamentali del corpo umano, mettendo questa fatica sotto l’attento e continuo controllo del nostro cervello che è il motore primo del benessere.

L’importanza della postura

Il dottor Antonio Locatelli e la professoressa Franca Stucchi ci intratterranno, nell’ambito degli eventi promossi dall’Associazione culturale Clementina Borghi, sul problema della postura degli esseri umani.

La POSTURA è la posizione del corpo nello spazio sia in condizioni statiche che dinamiche e si caratterizza per  l’esigenza del mantenimento dell’equilibrio a fronte delle continue sollecitazioPosture varieni provenienti dalla forza di gravità e  rappresenta la risposta dell’organismo a tale forza.

La gravità, quindi, ci obbliga costantemente ad adattare il nostro corpo alle condizioni statiche e dinamiche in rapporto con l’ambiente che ci circonda e con gli obiettivi del movimento.

Le scimmie non avevano e, tuttora non hanno, problemi di questo tipo perchè è stata proprio la conquista della postura eretta da parte della specie umana che ha marcato il cambio epocale del passaggio dalla scimmia all’uomo e ha permesso l’uso delle mani e l’accelerazione nella maturazione dei processi psicologici ma … ha anche provocato lombalgie e sofferenze similari che oggi affliggono la specie umana sempre più sedentaria a abituata a posizioni sbagliate.

I due relatori affronteranno il problema sia dal punto di vista teorico che illustrando anche aspetti pratici e di utilità immediata per ognuno di noi perchè, coscienti o meno, tutti abbiamo bisogno di un controllo e di una revisione del nostro assetto posturale.

Quindi, dopo tanto dedicarsi alla salute degli aspetti culturali, l’associazione Clementina Borghi vuole dare un contributo concreto anche alla “carrozzeria” che racchiude il “motore” pensante dell’individuo.

 ANTONIO LOCATELLI e FRANCA STUCCHI

parleranno di :

POSTURA

dalla teoria alla pratica

28 marzo 2014 – ore 17,00

B. C. C. di Treviglio via Carcano 15 – sala Carminati

Grande successo per la “Giornata della poesia”

 

La Giornata Mondiale della Poesia, istituita dall’Unesco al fine di riconoscere all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo interculturale, ha avuto in Treviglio un grande successo grazie all’organizzazione dell’Associazione Clementina Borghi con il supporto del club Soroptimist di Treviglio e della pianura Bergamasca.immagine poesia 3

La sera di domenica 23 marzo alle 18,00, la sala del caffe & ristorante “al d.” di via Fratelli Galliari era totalmente gremita come neanche il più ottimista degli organizzatori avrebbe forse sperato.

É sicuramente un bel segno e un cenno di speranza vedere tanti interessati spettatori e, principalmente, tanti giovani appassionarsi alla poesia e, in special modo, alla poesia d’amore.

Il tema dello “SCHIAVO D’AMORE” è stato magistralmente declinato da Pinuccia D’Agostino, Maria Gabriella Bassi, Dina Belletti, Luigi Venezia, Giuseppe Stucchi e Nazario Menato che hanno letto poesie di autori che spaziano da Saffo a Tibullo, da Dante a Shakespeare da Byron a Puskin e, infine, a Auden.

A completare il successo della serata ha contribuito anche la degustazione di un “aperitivo poetico” offerto dalle associazioni organizzatrici e professionalmente preparato da Marios Gerakis e Simona Gualtieri.

Giornata mondiale della POESIA

 

Ogni anno, in marzo, si celebra la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dall’Unesco al fine di riconoscere all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo interculturale, della comunicazione e della pace.

Locandina giornata della poesia

L’associazione culturale Clementina Borghi in collaborazione con Soroptimist Club di Treviglio e Pianura Bergamasca organizza, per domenica 23 marzo pv alle ore 18,00 presso il caffe & ristorante “al d.” di via Fratelli Galliari 6, l’evento

SCHIAVO D’AMORE

lettura delle “PIU’ BELLE LIRICHE D’AMORE DELLA POESIA ANTICA E MODERNA“.

Pinuccia D’Agostino,  Maria Gabriella Bassi,  Dina Belletti, Luigi Venezia e Giuseppe Stucchi leggeranno poesie di autori che spaziano da Saffo a Tibullo, da Dante a Shakespeare, con uno sguardo sulla poesia francese, americana ed araba.

La serata sarà completata dalla degustazione di un aperitivo offerto dalle associazioni organizzatrici.

Patrizia Siliprandi ci consiglia come migliorare il nostro stile di vita

 

La dottoressa Patrizia Siliprandi ha accettato l’invito dell’Associazione culturale Clementina Borghi e ci parlerà di “Prevenzione come stile di vita“.

Locandina SiliprandiL’incontro avverrà martedì 18 marzo pv alle ore 17,30 presso la sala Carminati della B.C.C. di Treviglio, in via Carcano 15.

Ormai è cosa nota che il benessere e la poca propensione ad una vita più dimanica portano ognuno di noi ad adottare comportamenti non corretti sia nell’alimentazione che nell’esercizio dell’attività fisica.

Queste “cattive pratiche” accompagnate dall’avanzare dell’età producono un aumento dei fattori di rischio che facilitano l’insorgenza delle principali patologie tipiche dell’età matura.

Gli antidoti esistono e si caratterizzano principalmente e quasi esclusivamente nell’adottare degli stili di vita sani dal punto di vista della quantità e della qualità delle scelte alimentari quotidiane  e nell’adozione di un approccio ragionato all’attività fisica finalizzato al controllo del proprio benessere.

Come, quando, con quale frequenza e con quale approccio ci verrà illustrato dalla dottoressa Siliprandi nel corso del suo intervento.

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PATRIZIA SILIPRANDI

ci parlerà di:

Prevenzione come stile di vita

Suggerimenti per evitare comportamenti non corretti

nell’alimentazione e nell’attività fisica

18 marzo 2014 ore 17.30

B. C. C. di Treviglio via Carcano 15

sala Carminati

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Fondamentalismo e rivolta personale nel mondo islamico

Nel terzo incontro del ciclo “Così lontani così vicini”, organizzato dall’Associazione culturale Clementina Borghi di Treviglio, Giuseppe Stucchi, coadiuvato dalle letture di  Dina Belletti, ha illustrato in modo efficace il significato dei concetti alla base del fondamentalismo nel mondo islamico.

Questo approccio didascaStucchi 3°lico è servito a definire il vocabolario di base del fondamentalismo e ha chiarito alcune distorte interpretazioni degli stessi concetti che si sono instaurate nel mondo della comunicazione occidentale .

Abbiamo così appreso che Sharia significa “tracciare un piano” e “definire una via” e rappresenta la legge divina dalla quale non ci si può allontanare. La Sharia contiene, quindi, tutte le possibili leggi che regolano l’universo dei rapporti di ogni credente: rapporti con la propria coscienza, con gli altri e con Dio. Il complesso delle leggi alle quali obbedire è, però, più articolato e prevede gradi diversi di importanza.

Il primo è il Corano che con le sue 114 sure riassume l’insieme delle regole di comportamento del buon fedele islamico.

Seconda per importanza dopo il Corano è la Sunna, testo che raccoglie i comportamenti assunti dal Profeta nelle varie fasi della sua vita. Questi esempi di vita assumono il significato di norma da seguire per tutti quei casi per i quali il Corano non prevede una specifica indicazione di comportamento. La Sunna, quindi, fornisce ad ogni credente una chiave corretta per interpretare la liceità del proprio agire.

Il terzo livello di importanza è il Fiqh che costituisce la disciplina autonoma di autoregolazione del diritto islamico che giudica la liceità delle azioni del credente attraverso il filtro della conoscenza dei comandamenti di Dio.

Se, infine, i tre livelli superiori di interpretazione dei comportamenti non fossero sufficienti a definirne la liceità interviene la Riduzione (o Interpretazione) analogica che raccoglie le decisioni dell’autorità in casi analoghi e fornisce a sua volta lo strumento per decidere, ancora una volta, della liceità o meno dell’azione del credente.

In tutto questo universo di leggi e precetti si innesta la storia di Khaled al-Berry e del suo romanzo-confessione “La terra è più bella del paradiso” un “romanzo di formazione” che descrive la dura e dolorosa parabola di un ragazzo, Khaled appunto, che viene irresistibilmente attratto dalla purezza e inflessibilità delle regole del gruppo islamico fondamentalista Al-Gama’at al-Islamiyya.

Si sviluppa così la storia di un gracile ragazzo egiziano, cresciuto in una famiglia non problematica né dal punto di vista economico né da quello sociale, attratto dalla rudezza e dall’inflessibilità dottrinale di una Sharia che non ammette interpretazioni. All’aumentare dell’adesione ideologica corrisponde una continua ed inesorabile spersonalizzazione che conduce ad un cammino di vita fatto di purificazione, di indottrinamento violento, di punizioni corporali e di violenze subite in prigione fino al momento in cui lo stesso Khaled non realizza di essere diventato “un episodio della storia della Jihad”.

Parte da questa presa di coscienza la strada che consentirà al giovane Khaled di riappropriarsi della propria vita abbandonando, non senza pericolo, la strada del fondamentalismo.

Nel breve tratto di una conversazione l’uditorio ha potuto così toccare con mano sia la teoria e la definizione di un fenomeno politico religioso portato all’estremo che le sue conseguenze sulla vita di un giovane che ha aderito acriticamente agli stessi insegnamenti fino a subirne i duri esiti a livello personale.