Alberto Cristofori presenta “Ultimo viaggio di Odoardo Bevilacqua”

Locandina Cristofori 6  6 14Alberto Cristofori ha accettato l’invito dell’Associazione culturale Clementina Borghi, del Comune di Treviglio e di Roberto Fabbrucci per la presentazione della sua opera

Ultimo viaggio di Odoardo Bevilacqua

che si terrà presso il Chiostro del Centro CivicoVia dei Facchetti, Treviglio il 6 giugno 2014 alle ore 18,00.

Cristofori, finalista in diversi concorsi letterari di spicco a livello nazionale e selezionato nella terna dei finalisti per il premio Comisso, racconta in questo romanzo, edito da Bompiani, le vicende  di un liceale e del suo nonno settantottenne  descrivendone i cammini della realtà e della memoria.

Entrambi i personaggi si confrontano con temi ponderosi come il tempo che passa, la passione e la routine di un legame sentimentale,  la politica  …  e offrono ad  Alberto Cristofori il destro per innalzare un’apologia della letteratura e della sua capacità di dare senso alla nostra esistenza.

Da una parte il viaggio alla ricerca della donna  amata e dall’altra il racconto del distacco dalla politica attiva: quale dei due personaggi affronterà l’uno e quale l’altro tema lo scoprirà solo chi leggerà il libro ma prima chi sarà presente ad ascoltare lo scrittore.

E per i trevigliesi ci sarà anche una piccola ma gradita sorpresa letteraria!

 

Grande successo al concerto in onore del Mo. Ermanno Finardi

Diapositiva1La chiesa di San Rocco si è subito dimostrata piccola, benchè accogliente ed adatta ad un concerto così evocativo.

Grande, infatti, è stata la risposta del pubblico trevigliese che ha riempito totalmente San Rocco in occasione dell’evento organizzato dalla famiglia Finardi e dall’associazione culturale Clementina Borghi.

Dopo meno di un anno dalla scomparsa, è stato, quindi, possibile riascoltare le musiche del maestro trevigliese in un’atmosfera veramente coinvolgente ed emozionante.

Ottima la scelta dei brani eseguiti, ottime le esecuzioni degli artisti intervenuti ad omaggiare il Maestro e ottima anche la sede del concerto.

I presenti hanno potuto così apprezzare la maestosità delle composizioni per organo, cui ha dato il proprio tocco espressivo Luca Legnani, e la leggerezza melodiosa dei brani per pianoforte e voce soprano, eseguiti dal pianista Maurizio Carnelli e dalla soprano Won Jung Pae.

Nella commozione inevitabile da parte della famiglia Finardi durante le esecuzioni dei brani del Maestro, particolarmente significativo è stato il secondo bis concesso da Won Jung Pae  e da Carnelli che hanno eseguito un brano dedicato dalle figlie del Maestro alla propria mamma e moglie dell’artista.

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Conclusione del ciclo “Così lontani così vicini”

FirdausGiuseppe Stucchi e Dina Belletti hanno tenuto l’ultimo incontro del ciclo “Così lontani così vicini”  per l’anno sociale 2013/14.

In questa occasione protagonista dell’evento è stata la letteratura di due paesi africani bagnati dal mar Mediterraneo: Egitto e Marocco.

Giuseppe Stucchi ha introdotto due romanzi: “Firdaus” di Nawall al Sa’dawy e la “La terrazza proibita” di Fatima Mernissi.

Due ritratti densi e di forte impatto che delineano in modo netto e preciso la condizione della donna nel mondo islamico. Più forte e più coinvolgente sul piano umano il primo, più tranquillo e dall’impronta quasi sociologica il secondo.

La protagonista di Firdaus descrive in modo spietato tutti i passi e le sofferenze vissute da una ragazza che attraversa le fasi della propria vita partendo da una condizione di assoluta ignoranza della propria situazione umana, sociale e fisica  per giungere ad un “affrancamento” pagato, però, a caro prezzo.

Una donna, dicevamo sopra, che non ha coscienza del proprio corpo e che si vede allo specchio per la prima volta solo quando, quasi inconsciamente, diventa una prostituta. Passando attraverso dolorose e continue esperienze di violenza e sottomissione, la protagonista riesce a raggiungere una specie di affrancamento che coinsiste, alla fine, solo nel poter gestire in autonomia il proprio corpo.

La vicenda si conclude tragicamente quando la protagonista incappa nell’asfissiante potere di un protettore che tenta di sottometterla costringendo la donna ad un gesto estremo di ribellione che culmina nell’uccisione del protettore.

La seconda storia si svolge invece in Marocco in un clima meno violento ma altrettanto asfissiante. L’azione ha come “palcoscenico” una tranquilla casa di Fez nel cui harem convivono le famiglie di due fratelli che fanno capo ad un patriarca.

La terrazza proibitaHarem parola il cui significato, illustrato dal Giuseppe Stucchi, è “confine”, sia fisico che mentale, luogo “sacro” e inviolabile.

Questa volta non ci si confronta con la violenza nuda e cruda di Firdaus ma ci si trova a leggere un’intensa memoria d’infanzia. Il contrasto fra tradizione e modernizzazione che sovverte la società marocchina in quegli anni è ben presente nella narrazione di Fatima, dove la vita privata e quella pubblica s’intrecciano costantemente e felicemente.

Fatima Mernissi dipinge, quindi, un’atmosfera diversa cercando di fare giustizia degli stereotipi negativi sulla condizione sociale dei protagonisti. Ci si confronta, quindi, con una dimensione in cui sono inestricabilmente presenti l’anelito femminile ad una totale libertà di costruire la propria esistenza e la rivendicazione precisa e quasi orgogliosa, della propria cultura d’origine.

Le letture di Dina Belletti hanno fornito, poi, la giusta e sentita “drammatizzazione” ai concetti generali sulla condizione della donna e sugli aspetti sociali  raccontati. La passione di una donna che si è immedesimata nelle vicende raccontate ha reso vivi e palpitanti i passi selezionati dai due romanzi.

Si è concluso quindi questo primo ciclo di incontri con una cultura che ci sembra distante ma che, nel corso degli incontri presentati dall’associazione Clementina Borghi, ha mostrato molti punti in comune con la nostra.

Obiettivo dell’Associazione per il prossimo anno sociale è continuare con l’avvicinamento e la comprensione di altre realtà culturali che la superficialità d’approccio ci porterebbe a definire ancora una volta “LONTANE” ma che dopo averle indagate e conosciute ci sembreranno sempre meno distanti.

ARRIVEDERCI ALLA RIPRESA SETTEMBRINA.