Daria Bignardi ha sperimentato “L’acustica perfetta” dell’Auditorium BCC di Treviglio

Locandina Bignardi MondadoriUn pubblico folto ed interessato si è ritrovato presso l’Auditorium della Banca di Credito Cooperativo di Treviglio per ascoltare Daria Bignardi che ha parlato del suo libro “L’acustica perfetta” – Mondadori Editore.

L’ex chiesa dedicata a San Giuseppe ha, in un certo senso, offerto una cornice suggestiva nella quale sperimentare se l’acustica delle parole che illustravano il libro riusciva ad entrare in sintonia, diremmo meglio in risonanza, con il sentire emotivo dei presenti.

A supportare l’autrice era presente Paolo Foschini, concittadino ferrarese di Daria ritrovato a Milano e collega giornalista del Corriere della Sera, che si è integrato alla perfezione nell’evidenziare con la Bignardi i punti fondamentali del lavoro dell’autrice e gli approcci emotivi e professionali che hanno portato alla scrittura del romanzo.

Il primo concetto che Bignardi e Foschini hanno posto sul tavolo è stato quello, a volte ignorato a causa delle forti autoreferenzialità di alcuni scrittori, che sentenzia: “il libro non letto non esiste”.

Tutta la fatica dello scrittore nel tracciare la trama, nell’inventare i personaggi che spesso tendono ad avere una vita propria, lo sforzo per trovare il finale, la quadratura del cerchio, che dia completezza a tutta la trama risultano vani se non c’è il riscontro delle emozioni sperimentate dal lettore nel leggere il romanzo. E’ per questo, quindi, che le occasioni di incontro con i propri lettori aiutano gli autori anche a meglio comprendere se stessi e su questa strada si pone la scelta di Daria Bignardi di mettere sulla quarta di copertina la sua mail personale che consente di instaurare un colloquio diretto e senza filtri con i propri lettori.

Daria Bignardi ha poi volutamente evidenziato che “è riduttivo affermare che questo libro parla d’amore” perché, in realtà, si tratta della descrizione di un percorso di ricerca di sé su cui ognuno dei due personaggi principali si incammina nelle diverse fasi della propria vita. I fili della trama si infittiscono, si dipanano per poi inevitabilmente allontanarsi e noi ne vediamo la traiettoria e ne comprendiamo, in parte, le dinamiche attraverscopertina acustica perfettao le parole di Arno che ci parla della vita di Sara con Arno che, complicazione al quadrato, viene “agito”, vissuto da una scrittrice!

Lui razionale, preciso, persona che vuole tenere lontano da sè il dolore viene posto di fronte alle scelte quasi del tutto incomprensibili di Sara, emotiva allo stato puro, che lo abbandona due volte senza spiegazione alcuna.

Nel cercare di comprendere il perché degli abbandoni che subisce, Arno scopre cose della vita di Sara che ella non gli ha mai raccontato ma comprende meglio anche se stesso perché se è pur vero, come scoperto da Daria Bignardi, che il significato del nome Arno è “promontorio isolato lambito dal mare”, è ancor più vero che per trovare risposte alla ricerca di sé ognuno ha bisogno di confrontarsi con gli altri, concetto che facilmente richiama un’altra citazione marinara quella del “No man is an island – Nessun uomo è un’isola” di Merton.

La serata si è conclusa con le domande dei presenti e con il classico “assedio” all’autrice per la firma delle copie del romanzo.