Profondo cordoglio e compianto per la scomparsa di Maria Palchetti Mazza

La Presidente emerita della nostra associazione, già fondatrice delle stessa e del Concorso letterario Treville, ci ha lasciato lunedì 14 ottobre.

Pinuccia D’Agostino, Presidente dell’Associazione culturale Clementina Borghi la ricorda con commozione anche a nome di tutti i soci.

Maria Palchetti Mazza, la Preside, l’insegnante di tanti trevigliesi, la scrittrice, la poetessa, la pittrice, la giornalista, fondatrice e guida dell’Associazione Clementina Borghi, lunedì 14 ottobre nel tardo pomeriggio ha discretamente dato il suo addio a tutti per volare verso tempi diversi, verso altre dimensioni.

E’ andata via da poco, ma già ci manca, ci manca la sua bellezza, la sua distinzione, il suo coraggio di dire sempre la verità, e con dolcezza, la sua determinazione nel portare avanti e nel voler realizzare i progetti in cui ha sempre creduto.

Tra questi progetti ci sono, appunto, la nostra Associazione dedicata ad una Preside storica per Treviglio, Clementina Borghi, e il Concorso Letterario Nazionale Treville, giunto ormai alla sua ventiseiesima edizione.

Maria Mazza Palchetti ha avuto una lunga vita, una vita ricca di affetti e piena di meritati riconoscimenti. Le sensazioni più belle le ha lasciate in un libro “Storia di Maria”, a metà tra l’autobiografia e un racconto pieno di sentimento.

Sempre pronta ad ascoltare tutti, ha donato molto ai suoi cari, agli amici, a quelli che sono passati in questo lungo percorso anche solo sfiorandola, perché era bella, generosa e volitiva ed è questo il segno che ci lascia, oltre al ricordo della sua bellezza, una bellezza particolare che unita a tutte le sue doti interiori, non potrà essere dimenticata.

Laureatasi in lettere moderne a Firenze, si è trasferita nel 1953 a Treviglio, seguendo il marito ingegnere, Carlo Mazza, ha sempre lavorato nella scuola, dapprima come docente e per 32 anni come Preside alla scuola secondaria di primo grado Tommaso Grossi.

Nel 1992 ha fondato l’Associazione culturale Clementina Borghi e nel 1998 ha promosso la prima edizione del Concorso Letterario Nazionale Treville.  Al termine dell’attività lavorativa scolastica, Maria ha anche riscoperto la propria passione letteraria ed ha scritto numerosi racconti, romanzi e poesie che sono stati pubblicati da diverse case editrici. Come poetessa ha vinto anche alcuni concorsi (ha esordito vincendo il Premio Giovanni Streparola) e molte sue poesie sono state pubblicate in diverse antologie.

“Sono un’insonne, diceva Maria a chi le chiedeva dove trovasse il tempo di scrivere così tanto, e la notte mi porta sempre qualche spunto o qualche verso su cui poter lavorare.”  Ai racconti e alle poesie alternava con una certa assiduità articoli per il settimanale “Il popolo cattolico” e per il quotidiano L’Eco di Bergamo”.

Il mondo della scuola, in particolare i ragazzi, i giovani e la lettura e la scrittura sono temi a cui la nostra cara Preside ha sempre lavorato, dedicandosi anche al disegno e alla pittura, ai pomeriggi di lettura organizzati nei primi anni dell’attività di Clementina Borghi, destinati soprattutto   alla terza età.

PREMIO AMICI DI ROMSEY

In the darkest hour, when shadows loom,

War’s relentless grip casts a somber gloom.

Battles waged, hearts torn asunder,

In the crucible of conflict, lives plundered.


Soldiers brave, their spirits tested,

Fighting for freedom, hope invested.

Through trenches deep and fields of strife,

They march on, embodying valor. and life.

PREMIO SPECIALE SOROPTIMIST

«Oggi a scuola hanno messo una panchina nuova tra i due alberi alti vicino alle altalene.» esclama Aria mentre fa salire la sua Barbie sulla macchina rosa con Ken.

«Davvero, amore?» rispondo, più intenta a tagliare le zucchine per la cena che a chiedermi perché me ne stia parlando. Del resto, i bambini dicono ogni cosa che viene loro in mente, l’ho imparato a mie spese nel corso degli ultimi sei anni.

Sezioni Junior: Narrativa, Poesia e Saggistica

Un racconto non sulla brutalità della guerra ma sul dolore generato dalla guerra che va a colpire tutti senza distinzione. Il racconto è chiaro, con una struttura narrativa limpida e abile nel suscitare nel lettore giuste pause di riflessione. Morire è la fine della vita, ma chi sopravvive a tanto dolore può anche morire rinunciando a vivere. E’ la guerra raccontata dalla parte dei poveri che spesso subiscono e pagano le decisioni dei potenti. Premiando questo racconto, la giuria ha voluto premiare la capacità narrativa di questa autrice.

Mio padre non voleva che io prendessi la licenza per diventare una crocerossina e soprattutto non capiva perché io insistessi così tanto. Del resto, come avrebbe potuto? Lui non sapeva di me ed Ettore e io, figlia di uno degli uomini più importanti nel settore dell’acciaieria italiana, che si aspettava da me un matrimonio con un uomo altrettanto ricco, come avrei potuto pretendere che accettasse, o anche solo capisse, l’amore che mi vincolava a Ettore, il giovane affascinante che curava i fiori del giardino nel quale passavo le ore a leggere?

Fotogrammi è un’espressione che rinvia alle immagini. Ogni verso o ogni strofa rappresenta un’immagine che viene numerata come un fotogramma.

 La serie dei flash (ci sono dei numeri che presentano i versi) si concretizza in pensieri profondi, capaci però di toccare le sensazioni più intime. C’è del dolore in questi versi, un dolore intimo che si universalizza attraverso riferimenti ben esplicitati e che reinvia il lettore al senso della vita. La giuria ha premiato questa poesia, perché l’autore ha saputo coniugare diversi linguaggi realizzando un testo notevolmente drammatico ed espressivo.

Al giovane autore chiediamo di non disperdere queste sue capacità e di continuare nella riflessione e nella scrittura.

Fotogrammi
6 Vedo solo un uomo.
5 Oh, Caro padre,
7 Riposa su di un letto,
6 Tessuto dal sangue
7 Tessuto dal tuo sangue,
9 E con la destra sul tuo petto,
9 E sul cuore i tuoi peccati,
2 Piangi!
9 Mentre i ricordi della vita,
3 Muoiono.

Esistono guerre che nella comunicazione mondiale vengono spesso ignorate o sottovalutate. Proprio questi conflitti, forse, sono quelli nei quali a subire le conseguenze peggiori sono le popolazioni civili cui vengono inflitti danni e offese fisiche e psicologiche di enorme portata relegate, infine, nel limbo della disinformazione e del disinteresse.

Questo breve contributo filmico vuole, quindi, generare una riflessione su quanto sia anche fondamentale focalizzarsi sulle atrocità della guerra in sé e adoperarsi per raggiungere soluzioni che eliminino le guerre e portino alla pace reale.

Opera Pubblicata

Si tratta di un romanzo la cui vicenda si alterna tra ricerca storica, biografia e situazioni private non sempre reali. La vicenda dei due protagonisti e dei numerosi personaggi di contorno si colloca in una città lontana, in una dimensione geografica e culturale a noi sconosciuta, ma sapientemente unita alla storia di cui l’autore mostra una notevole conoscenza e ampia documentazione.

La giuria ha valutato l’opera meritevole del Premio Treville, perché completa, non solo per il fascino narrativo ma anche per l’ambientazione storica e geografica della vicenda.

Il cameriere cinese si avvicinò al console De Sanctis reggendo un vassoio colmo di coppe di spumante. Il console ne porse una alla signora con cui stava parlando e ne prese un’altra per sé.

Il cameriere si allontanò. “Dieci anni! Sono già passati dieci anni!”. La signora aveva spalancato gli occhi, incredula. Emma Costantini era la moglie di un imprenditore di Milano amico del conte Ciano, in Cina da circa un anno per tentare di sistemare le sorti traballanti della società che a Nanchino montava aerei di progettazione italiana.

POESIA

E’ una poesia che va oltre le parole espresse in versi liberi e sciolti, ma è anche e soprattutto una raccomandazione, quella di non disperdere i propri giorni, la propria gioventù in un presente non ben definito fatto di noia e in un futuro, il cui impegno non vuole essere affrontato.

Ben costruita con pause sapienti che impongono il lettore alla riflessione e alla meditazione, la poesia rappresenta un canto alla vita, con i suoi problemi, i suoi dolori, “il Calvario” che deve essere percorso. Con il punteggio dato, la Giuria ha voluto soprattutto premiare l’impegno e il messaggio altamente umanitario,

L’autore antepone al “Male di vivere montaliano” un male di vivere più concreto, quello dei poveri, delle persone che non hanno tempo per pensare alla sofferenza umana, perché giorno per giorno vivono la propria sofferenza.

E’ una poesia battagliera che rivendica l’attenzione alle frange emarginate, quelle che fanno la storia e soffrono le ingiustizie dei potenti. Realismo contro esistenzialismo, ma con un denominatore comune, quello della sofferenza umana che ci rende tutti uguali e fratelli.

Con il punteggio dato, la giuria ha voluto sottolineare lo stile, il linguaggio alto e le conoscenze letterarie dell’autore, evidenziate con atteggiamento critico e personale.

Spesso il male di vivere ho incontrato
era il rivo strozzato che gorgoglia
era l’accartocciarsi della foglia….

Non dovetti cercarlo il mal di vivere.
Fin da bambino mi colava addosso
dalle crepe dei muri, dalle travi
intorte del soffitto. Popolava
le fessure sbreccate tra i mattoni
di un piancito sconnesso, era negli occhi
di nonna che guardava la credenza
e calcolava un pranzo da imbastire; [ … ]

Affetto, stupore e meraviglia, orgoglio per la natura e per il paesaggio che ci circonda sono gli elementi che scaturiscono da questa poesia, molto delicata ed armoniosa.

L’autore esprime qui tutto l’amore per la terra che gli ha dato i natali e che lo ospita e lo fa con estremo rispetto e con commozione. Il premio va proprio ad evidenziare la commozione che questi versi possono far sorgere in ognuno di noi.

L’abbandono del sole
tinge la campagna d’incerto
e fa scuro il mare d’erba
che sussulta con brividi improvvisi
come fosse acqua pigra di Lambro
che accarezzata dalla brezza
s’increspa di rughe assonnate [ …]

NARRATIVA

Un racconto che tocca un tema sociale importante, quello del transgender, di cui molto oggi si parla, forse senza pensare alle difficoltà vissute dai protagonisti per vedere riconosciuto il proprio genere e la propria libertà di vita e di espressione. L’autore tocca con grazia e levità questo problema con un racconto a lieto fine, ma che ci porta alla riflessione sulla società odierna dove l’uguaglianza può essere sbandierata ma non sempre sentita fino in fondo.

Abitavano in una delle villette bifamiliari sorte nel dopoguerra con la rapidità dei funghi, a poche centinaia di metri dal parco delle colline. Una bassa siepe di buxus sempervirens separava i due giardini, dove i fiori mescolavano i loro colori ai profumi delle fragole e dei lamponi, colti appena arrossivano un po’, cosicché ignoravano quale fosse il sapore dei frutti maturi.

Separarsi da un genitore è sempre triste e nel momento del distacco si ripensa al passato, anche per andare a cercare degli errori che ci sollevino dalle nostre responsabilità. E’ quello che fa il protagonista di questa storia, figlio di una famiglia un po’ speciale, dove i genitori, per non contravvenire alla convenienza e alle regole di una becera morale, hanno sacrificato la propria vita e i propri rapporti. L’autore narra con una prosa fluida questo sistema complesso di rapporti familiari, in una giornata particolare, quella in cui consegnerà la propria madre ad una casa di riposo e scoprire, alla fine che quella che sembrava una madre egoista e volitiva, è stata capace di mantenere unita la propria famiglia.

Ho deciso di portare mia madre a Villa Santa Caterina quando scendendo dalle scale dell’androne si è rotta il femore. Non ho più tempo di starle dietro e nemmeno di portarle la spesa. Le infermiere mi hanno assicurato che starà bene e avrà le cure adeguate. Il costo, in fondo, è contenuto.

IL DIAVOLO E L’ACQUASANTA Un racconto tenue e piacevole che pure tocca aspetti drammatici della senilità. In particolare la perdita di memoria che riporta la protagonista ai giorni trascorsi della gioventù. Non ci vuole molto, però, a rendere felice la protagonista. Con questa piacevole narrazione, l’autore ci insegna che basta un po’ di rispetto e di altruismo per far gioire gli anziani e donare loro momenti di felicità.

Nella vita di tutti c’è un “signor Gino” ed io non sono da meno. Me lo sono ritrovato come vicino di casa nella strada dove abito da qualche anno. Non un Gino qualunque, ma una istituzione del quartiere, con i suoi quaranta anni di storia come bidello, testimone, di conseguenza, delle cretinate di gioventù del novanta percento degli abitanti della zona.

I premiati e i menzionati della XXVI edizione del Treville

La giuria della XXVI edizione del concorso letterario nazionale Tre Ville comunica l’elenco dei vincitori e dei menzionati:

NARRATIVA

1° premio BRUNA FRANCESCHINI con l’opera GIANELLA

2° premio ANDREA TANI con l’opera MR. ROBINSON

3° premio STEFANO MINARI con l’opera IL DIAVOLO E L’ACQUASANTA

Menzionati

AURORA CANTINI con l’opera LA BAMBINA CON LE TRECCE

SAVERIO MACCAGNANI con l’opera NATALE AL TEMPO DEL COVID

IVANA SACCENTI con l’opera IL COCKTAIL

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POESIA

1° premio ENRICO SALA con l’opera TRA CAPRIOLE DI FUMO

2° premio TULLIO MARIANI con l’opera A EUGENIO MONTALE

3° premio GIULIO REDAELLI con l’opera TERRA D’INCANTO

Menzionati

ELISABETTA LIBERATORE con l’opera CERTE GUERRE

MASSIMO ZIBORDI con l’opera MOSAICO

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OPERA PUBBLICATA

1° premio FRANCO DI LEO con l’opera TIENTSIN IL GUADO DEL CIELO

Menzionati

ANGELA AMBROSINI con l’opera IL TEMPO RAPPRESO

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NARRATIVA JUNIOR

1° premio ALESSIA PEREGO con l’opera LA GUERRA DI DUE INNAMORATI

Menzionati

ASIA CASPANI con l’opera UNA MENTE LIBERA

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POESIA JUNIOR

1° premio MARZIO CALABRESE con l’opera FOTOGRAMMI 2

Menzionati

GIONA BONOMI con l’opera ALLA MIA VALLE

PIETRO POSSENTI con l’opera CICATRICI

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JUNIOR IN LINGUA INGLESEPremio Amici di Romsey

1° premio IRENE INTROINI con l’opera THE STRENGTH OF THE SOUL

Menzionati

GIULIA INTROINI con l’opera MY FORTUNE

AUGLESIA BIBA con l’opera THE DIRTY MIRROR

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JUNIOR SAGGISTICA

Menzione speciale

BEATRICE GANDINI, MAMTA CHAND, ADELAIDE ZAZIE con l’opera VEDERE CIO’ CHE NON C’E’

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PREMIO SPECIALE SOROPTIMIST

ALESSIA PEREGO con l’opera LA PANCHINA ROSSA

Menzionati

LUCIA TRECCANI con l’opera ORIANA FALLACI

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