Fonte: L’origine della Pastasciutta Antifascista | Istituto Alcide Cervi (istitutocervi.it)
Il 25 luglio del 1943, a seguito della riunione del Gran Consiglio del Fascismo, Mussolini viene destituito e arrestato. Dopo 21 anni terminava il governo del Partito Fascista. Sebbene sapesse che la guerra non era davvero terminata, la famiglia Cervi decise di festeggiare comunque l’evento. Ci si procurò la farina, furono presi a credito burro e formaggio dal caseificio e si prepararono chili e chili di pasta. Una volta che questa fu pronta, caricarono il carro e la portarono in piazza a Campegine pronti a distribuirla alla gente del paese. Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso.
La pastasciutta distribuita dai Cervi in piazza a Campegine non fu solo un momento di festa, ma anche un modo simbolico per riappropriarsi del luogo principe della socialità cittadina riconvertito da anni a spazio dedicato unicamente agli eventi legati al partito fascista.
Questo primo momento di gioia per una manifestazione di ritrovata libertà fu poi seguito dall’inasprirsi della lotta partigiana e delle rappresaglie fasciste e naziste che culminarono il 28 dicembre dello stesso anno con la tragica fucilazione dei sette fratelli Cervi e di Quarto Camurri.
Per commemorare questi dolorosi avvenimenti è nata a livello nazionale l’iniziativa della Pastasciutta antifascista che il prossimo 25 luglio si terrà anche a Treviglio in concomitanza con tante altre città d’Italia presso l’area mercato con inizio alle 17,30.

La nostra associazione rilancia il messaggio degli organizzatori sperando di vedere una numerosa ed interessata partecipazione perché, come ci ricorda la senatrice a vita Liliana Segre: “la democrazia si perde pian piano nell’indifferenza generale, perché fa comodo non schierarsi”