Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Il 25 novembre si celebra nel mondo la ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che in questa data invita i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più devastanti violazioni dei diritti umani.

L’Associazione Culturale Clementina Borghi fa proprio questo invito e grazie al contributo fattivo dei soci del Circolo Fotografico “Il Caravaggio” organizza la mostra fotografica “Solo perché donna”.

La collaborazione operativa del Consiglio delle Donne di Treviglio, il patrocinio del Comune di Treviglio, il contributo della Rete “Non sei sola” di Sirio e dell’Associazione “La Svolta” , ai quali va il nostro ringraziamento, hanno reso possibile l’organizzazione di questo evento.

L’evento si articolerà in due momenti espositivi: la Conferenza stampa per l’inaugurazione della mostra fotografica si terrà il prossimo 15 novembre alle 17,45 presso il Centro Commerciale di Treviglio (Ipercoop) e, successivamente il prossimo 25 novembre alle ore 18,15 presso la Galleria +1 del Palazzo comunale di Piazza Garibaldi (primo piano, sopra il TNT).

Si tratta di un’iniziativa che apre le manifestazioni atte a ricordare la Giornata Mondiale contro la Violenza alle donne, una piaga che ancora devasta il tessuto sociale del nostro paese come evidenziato dai numeri che ne scandiscono tragicamente le inaccettabili dimensioni:

  • Nel mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3.
  • In Italia i dati ISTAT mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner.
  • Secondo il rapporto ISTAT 2018 sulle vittime di omicidi il 54,9% degli omicidi di donne sono commessi da un partner o ex partner, il 24,8% da parenti, nell’1,5% dei casi da un’altra persona che la vittima conosceva (amici, colleghi, ecc.).

Sono numeri sufficienti per attirare la nostra attenzione su questo doloroso problema?