Le premiazioni del XIV Concorso Letterario Nazionale

Siamo giunti al termine del XIV Concorso Letterario Nazionale TRE VILLE.

Il prossimo 26 maggio nell’Auditorium della Cassa Rurale di Treviglio in via Carcano avrà luogo alle ore 10,30 la cerimonia di premiazione dei vincitori delle tre sezioni del concorso, la poesia in lingua, la poesia dialettale, la narrativa. Come ormai si sa quest’anno, per la prima volta, il Concorso non era a tema libero: i concorrenti hanno dovuto cimentarsi con un argomento, “La mia terra, il mio paese”, e questo ha forse reso più difficoltosa la prova.

Tuttavia i concorrenti si sono cimentati ed alcune delle opere pervenute erano davvero interessanti.

A tutti, sia a quelli che hanno vinto che agli altri, diciamo di continuare a scrivere, perché scrivere è il lavoro più difficile, ma anche il più bello che possa esserci.

Il Comitato Direttivo dell’Associazione Culturale “Clementina Borghi” si congratula con i vincitori ed i segnalati e li attende alla cerimonia di premiazione che avrà luogo alle 10:30 del 26 maggio 2012 nell’Auditorium della Cassa Rurale di Treviglio in via Carcano.

Il Comitato ha stabilito le seguenti graduatorie con le motivazione redatte dalla Presidente dell’Associazione, Maria Mazza.

POESIA IN LINGUA

1° p.m. Dante Clementi per “Dopoguerra”

Motivazione: Nella memoria di un passato dipinto con i colori della tragedia e rivissuto “nella distanza quieta del sogno” appaiono i compagni di una dura esperienza, mentre un alito di bene “viene a svegliare una ingrigita brace sotto la carne” nella silenziosa dolcezza dell’ultimo saluto.

1° p.m. Gianfranco D’Ambrosio per “Festa popolare”

Motivazione: In un “grumo di mondo breve” sull’onda del riso e del canto, vive la semplice gioia di una festa popolare, nella “letizia buona” di una sera d’estate: un “nodo di luce umana” e il riso nato da un momento d’oblio, aprono il cuore del poeta alla speranza.

2° Pietro Baccino per “Il castello di Giusvalla”

Motivazione: “Una torre quadrata, l’altra tonda, la muraglia di pietre d’arenaria” sono ciò che resta del castello di Giusvalla, un rudere a ricordo di una passata potenza, in tempi lontani. Il castello di Giusvalla, oggi “sorveglia alla base il suo ruscello” come un vecchio pensoso del suo passato, ora inerme davanti alla vita.

3° p.m. Graziano Sia per “A mio padre”

Motivazione: Ricordo e rimpianto di un tempo povero ma felice. La voce del padre risuona ancora nel cuore dell’autore che vede oggi avverate le profezie di tempi peggiori.

“Se una sera d’estate tornassi…” ma niente ritorna dal passato. La grande tavola sulla quale stava il pane fragrante e il vino schietto della vicina ora è deserta.

3° p.m. Daniele Gatti per “Assurdo assembramento…”

Motivazione: “Sarà che mi hanno ucciso anche i sogni… e l’assurdo ricopre il pianeta”

Una voce di giovane in un deserto che sembra senza speranza, fra i colori fasulli dei cartelloni pubblicitari e una quotidianità fatta di non-luoghi e non-persone.

Contro l’orizzonte soffocato dal cemento, la fretta di figure anonime che non hanno tregua, in una solitudine “veleno dell’anima”. “Nell’assurdo assembramento dei binari” Daniele deve trovare quella rotaia salvifica che porta alla conquista di sé, sotto il messaggio dei soli che tramontano nelle volte celesti.

POESIA DIALETTALE

1° Sergio Gregorin per “Iera ‘na volta la Bora “

Motivazione: La bora di Sergio Gregorin scompiglia la quiete del vecchio borgo, trascinando le foglie in mulinelli “como la bora…. un rèful xe la me ànema….” Che si trascina lungo il borgo della vita, in attesa di pace. Il verso breve segue l’incalzare del vento e la ricerca di un uomo sospinto dalle tempeste della vita.

Iera ‘na volta la Bora

2° p.m. Marino Ranghetti per “La dòna del zoch”

Motivazione: In questa poesia una leggenda, quella del fantasma di donna che si aggira la notte per spaventare coloro che rientrano dalle case da gioco. Il verso che narra le sue trasformazioni è fluido e incalzante come i moti del fantasma: ora è una bambina china sul fosso a lavare, ora si aggira nei boschi con tutti i suoi cani. La paura della notte prevale, nonostante le stelle.

La dòna del zöch

2° p.m. Franco Milanesi per “En vul de farfala”

Motivazione: Sogni di ragazza, mentre scartoccia le pannocchie o corre in paese a piedi scalzi e gli zoccoletti in mano, con il vestito buono della domenica; immagini di un tempo lontano, di una vita fatta di niente e di sogni leggeri come il volo d’una farfalla.

En vùl de farfàla

NARRATIVA

1° Maria Natalia Iiriti per “Luna di cioccolato”

Motivazione: Il profumo del cioccolato richiama alla mente di Caterina il bosco e l’odore della polvere da sparo nel fucile del nonno.

Due donne, Caterina, la ragazza di Luigi, e la commessa carina e spiritosa della cioccolateria Bonajuto. In mezzo, un uomo facile ad essere sedotto. Su tutto e tutti, protagonista assoluto, il cioccolato. Nel vivace contrappunto di periodi brevi, l’autrice traccia la vicenda dei suoi personaggi, ciascuno dei quali consegue, alla fine, la sua fetta di felicità.

2° Giuliana Salerno per “ Le primule di Palinuro”

Motivazione: Due mondi, uniti dalle primule di Palinuro: un Sud straripante di vita e di colori, un Nord che sa accogliere, ma anche che pone precisi confini. Sopra tutto questo, una fioritura miracolosa di primule che richiama alla mente della protagonista le caprette, i pini di Aleppo, lo splendido mare della sua terra. La prosa è mossa e irrequieta, a metà tra la realtà e il sogno.

Le primule di Palinuro

3° Daniela Invernizzi per “La ferrovia”

Motivazione: I ricordi ci costringono “a riguardare indietro, o a guardarci dentro”.

Mino, il padre, rivive nella memoria un passato oggi inconcepibile, quello dei giochi in libertà, i giochi di strada, le biglie colorate, il gusto dell’avventura.

Un grosso sanbernardo che “sapeva sorridere” fra tanti ragazzi è il vero protagonista del racconto che scorre con il lento ritmo del ricordo sulla scarpata della ferrovia.

Con la morte del cane finisce il gioco di allora; oggi, sull’onda della memoria, il fanciullo Mino, divenuto padre, dona a suo figlio un piccolo cane, Bernardo, a ricordo di quello che “sapeva sorridere” e che il treno aveva ucciso.

La ferrovia

Segnalati:

  • Aurora Cantini per “Una tra i mille”
  • Luciano Tornese per “Quella belva”

Il Comitato Direttivo dell’Associazione Culturale “Clementina Borghi” si congratula con i vincitori ed i segnalati e li attende alla cerimonia di premiazione che avrà luogo alle 10,30 del 26 Maggio 2012 nell’Auditorium della Cassa Rurale di Treviglio in via Carcano.