“Il femminismo è come una zia”, dice il personaggio creato da Rosangela Pesenti nel suo romanzo “Come sono diventata femminista”

L’arrivo della giovane nipote Valentina costringe la zia, femminista forgiata nelle lotte degli anni Settanta dello scorso secolo, al ritorno ad un passato intriso di sogni, lotte, sconfitte e vittorie: un coacervo di ricordi, a volte faticosi, che la assale facendole passare la voglia di rivivere quei momenti.

Ma è facile vanificare questo sentimento di rifiuto: basta il riemergere di un pensiero, il ricordo di un incontro del passato, il contatto con un vecchio oggetto per far partire un “lungo flusso di coscienza” che acuisce la voglia di sapere della giovane nipote Valentina che vuole conoscere come la zia sia diventata femminista.

Ed ecco, nelle parole di Vittoria Longoni, come la protagonista del romanzo, che ne è anche voce narrante, chiosa l’assunto iniziale di questa nota: “il femminismo è come una zia: una presenza discreta, autonoma, pronta a dialogare (…); per lei, è una presenza ormai incisa nel corpo e nel respiro, dentro emozioni e pensieri. E’ una donna che ha conquistato la sua autonomia e che la può trasmettere.”

L’Associazione culturale Clementina Borghi ha invitato Rosangela Pesenti a parlare del suo libro “Come sono diventata femminista” – Manni editori. L’incontro avverrà

giovedì 18 novembre alle ore 18,00

allo Spazio Hub-1 sito in piazza Garibaldi a Treviglio

Come da norme in vigore, per accedere allo Spazio Hub-1 è necessario essere in possesso di Green Pass valido