Sarà un pomeriggio dedicato all’arte e alla poesia, quello in cui l’Associazione culturale Clementina Borghi riprenderà gli incontri con il pubblico: sabato 2 marzo alle 16 allo Spazio Hub in piazza Garibaldi.
Il tema dell’incontro-dialogo sarà “Tra libri d’arte e poesia” e Mina D’Agostino dialogherà con Luciano Ragozzino, editore ed artista incisore milanese che, tra i tanti, ha curato libri per Alda Merini, Lawrence Ferlinghetti e Franco Loi e Alessandro Ardigò, docente di letteratura italiana nella nostra città, poeta e critico letterario, responsabile della rivista RadiciDigitali.eu.
Luciano Ragozzino è un incisore ed editore, oltre che un noto ed originale artista milanese.; nella sua casa editrice di via Guinizelli si alternano artisti del torchio, delle incisioni e delle acque forti con scrittori e poeti. Se da artista, Ragozzino è meticoloso ma anche ironico e disincantato, da editore persegue la via del bello, scegliendo con meticolosa cura i poeti che cimentandosi anche con il disegno andranno a far parte della collana “Il ragazzo innocuo”, gli altri fanno parte di altre “Fuori-collana” con acqueforti e immagini dello stesso editore.
La poesia, l’incisione, le acqueforti, sono state da sempre la passione di questo artigiano/artista che ha alternato il lavoro di biologo agli studi a Brera e alle Civiche Arti Incisorie. La passione per la stampa è arrivata dopo, acquistando una vecchia stamperia e continuando a pubblicare libri nella vecchia maniera, le incisioni e le parole, utilizzando i caratteri mobili. Ma l’eleganza e la passione per un lavoro che viene fuori dall’anima e lentamente si concretizza pagina per pagina in una piccola opera d’arte, che sia una poesia o un disegno, sono il risultato più bello di questa esperienza.
L’ultima “perla” è “Tre mesi” di Alessandro Ardigò, pubblicato nel settembre dello scorso anno, un’opera particolare per la sua completezza e la particolare veste grafica: si tratta di una piccola raccolta poetica, in 44 esemplari, una “plaquette” di sole quattro poesie stampate a mano e un’acquaforte realizzata dallo stesso autore. E’ come se il poeta avesse catturato alcuni momenti in uno spazio di tempo ridotto, uno spazio sospeso, dove l’esistenza si svolge nella sua fragilità.
“Si tratta di un libro raro”, afferma Mina D’Agostino, Presidente dell’Associazione Clementina Borghi, “Abbiamo voluto presentare al pubblico trevigliese un’esperienza a suo modo originale, ma anche un libro elegante con poche poesie e poche pagine che ci portano a riflettere profondamente”.
“Tre mesi” è sicuramente il risultato del connubio di due artisti particolari, di un incisore e di un poeta, di uno che lavora con le immagini e di uno che vuole dare essenza al verso. Il prodotto non poteva che essere una piccola meraviglia, che la poesia merita con la sua gentilezza e la sua eleganza.